fu Francesco e fu Matera Rosa, n. a Cerignola (FG) il 26 aprile 1894, res. a Cerignola, coniugato con cinque figli, analfabeta, fruttivendolo ambulante-bracciante, comunista.
Arrestato il 15 giugno 1930 per attività sovversiva volta alla ricostituzione del partito comunista nella propria provincia. Assegnato al confino per anni due dalla CP di Foggia con ord. del 27 giugno 1930. La C di A con ord. del 12 gennaio 1931 commutò in ammonizione il residuale periodo. Sede di confino: Lipari. Liberato il 19 gennaio 1931 in esecuzione della deliberazione della C di A. Periodo trascorso in carcere e al confino: mesi sette, giorni 5.
In particolare il Palmiotta ebbe l’incarico di portare a Cerignola col suo carretto materiale di propaganda sovversiva proveniente da Canosa di Puglia e mandato dal sovversivo De Laurentis a Matteo Di Vittorio, che avrebbe provveduto al suo impiego. Per i nomi dei confinati assieme al Palmiotta vedi biografia di Vito Montino.
(b. 741, cc. 59, 1930-1931)
Fonte: Katia Massara, “Il popolo al confino – La persecuzione fascista in Puglia”, Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Strumenti CXIV, Archivio Centrale dello Stato, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Roma 1991, pagg. 425-426.
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