data di nascita 1880
luogo di nascita San Marco in Lamis, Foggia, Puglia, Italia
luogo di residenza San Marco in Lamis, Foggia, Puglia, Italia
colore politico antifascista
condizione/mestiere/professione casalinga
annotazioni riportate sul fascicolo denunciato per offese al capo del Governo, radiato
Fonte: Archivi CPC, Unità archivistica: busta 1389, estremi cronologici 1927-1934
Coco Emanuela nata a San Marco in Lamis, ivi residente
casalinga – antifascista
Condannata a 6 mesi di reclusione nel gennaio 1928 per offese al capo del governo. Radiata nel 1932.
Fonte: Simonetta Carolini, Carla Fabrizi, Cristina Piana, Liliana Riccò (a cura di), Adriano Del Pont (coordinatore), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, Quaderni dell’ANPPIA, n.6, Roma, 1988
Coco Emanuela
fu Bernardo e di Tardio Anna
nata a San Marco in Lamis il 17 agosto 1880
casalinga, antifascista
Nel fascicolo del Casellario Politico Centrale non è conservata una foto di Emanuela Coco, ma soltanto i suoi dati anagrafici.
Una nota “urgente” della Regia Prefettura di Capitanata al Ministro dell’Interno del 12 settembre 1927, afferma che “L’Arma dei RR.CC. di San Marco in Lamis comunica aver denunciato all’Autorità Giudiziaria certa Coco Emanuela (…) per avere la stessa pronunciato parole oltraggiose per la persona di S.E. il Primo Ministro, in occasione di una decisione di quel Pretore per riduzione di fitto. La Coco non venne arrestata perché resasi latitante.”
Una ulteriore nota della stessa fonte, datata 26 settembre 1927, oltre ad elencare una serie di rilievi giudiziari a carico di Emanuela Coco (peraltro di scarsa entità), si concludeva con questa affermazione: “La Coco Emanuela è tenuta in cattiva estivazione e la voce pubblica insistentemente afferma che nell’anno 1919 era la favoreggiatrice di parecchi disertori che si aggiravano nella contrada ove essa aveva una casetta rurale, e con gli stessi aveva anche relazioni intime.”


Foto: due relazioni della Prefettura di Foggia sull’attività e sulla persona di Emanuela Coco; Fonte Archivi CPC (vedi sopra), le foto sono state gentilmente offerte da Mari Casalucci
Una lettera anonima, registrata in varie date del mese di settembre del 1927 da diversi organismi dello Stato (Direzione di P.s., Ministero dell’Interno, ecc.), di tono assai servile, non firmata “per non essere odiato in San Marco”, accusa la Coco che “(…) si è permessa di dire in presenza di molte persone molte parole contro la tua sacra persona (Benito Mussolini, n.d.r.) che noi tutti i poveri vi lodiamo una lunga vita”, nonché di aver distribuito regalie per non essere arrestata.



Foto: (a sin e al centro) lettera anonima contro Emanuela Coco; (a dx) comunicazione della condanna; Fonte Archivi CPC (vedi sopra), le foto sono state gentilmente offerte da Mari Casalucci
L’11 febbraio del 1928 è la Regia Prefettura di Capitanata a comunicare che il precedente 26 gennaio la Coco era stata condannata a sei mesi di reclusione.
Successivamente a questa data non si rilevano nel fascicolo del Casellario Politico Centrale altri documenti se non una serie di note che non rilevano “alcuna attività sovversiva” da parte di Emanuela Coco, finché il 24 aprile del 1934, viene radiata dal novero dei “sovversivi”.
Fonte: ns.elaborazioni sulla base della documentazione presente nel fascicolo del CPC e consultabile presso l’Archivio dell’ANPI provinciale di Foggia