Gifuni Michele

data di nascita 1898

luogo di nascita Lucera, Foggia, Puglia, Italia

luogo di residenza  Stati Uniti America

colore politico  comunista

condizione/mestiere/professione  avvocato

Fonte: Archivi CPC, Unità archivistica: busta 2405, estremi cronologici 1932-1943

Gifuni Michele

fu Gaetano e di Consiglia Fortunata

nato a Lucera il 16 luglio 1898

avvocato, comunista

Il corposo fascicolo di Michele Gifuni presso il Casellario Politico Centrale contiene la sua foto e la relativa scheda segnaletica.

Foto: foto e scheda segnaletica di Michele Gifuni; Fonte: Archivi CPC (vedi sopra)

Notizie relative a Michele Gifuni le troviamo in una prima nota della Regia Prefettura di Foggia del 26 aprile 1932; in essa, dopo aver informato che il Gifuni aveva ottenuto il passaporto per gli Stati Uniti, essendo coniugato con una cittadina americana e sottolineato che “Il Gifuni, al paese natio, ha mantenuto sempre buona condotta in genere e non ha dato luogo a sospetti di natura politica”, riporta, virgolettata, una lettera del precedente 19 aprile redatta dalla Questura di Milano. In essa è riportato che: “(…) il comunista in oggetto (Michele Gifuni, n.d.r.) si è recentemente trasferito a Roma (….). Dagli atti di questo ufficio risulta che nel settembre 1931 il Gifuni venne arrestato dall’Organismo diretto dall’Ispettore Generale Comm. NUDI (maiuscolo nel testo, n.d.r.) perché sospettato di partecipare al movimento comunista, ma poi rilasciato non essendo risultati a suo carico elementi di responsabilità. Qui conviveva con il cognato Rosner Eugenio (il quale aveva sposato la sorella di Michele Gifuni, Clara, e successivamente condannato al confino, n.d.r.) di Davide (…) anch’egli comunista e recentemente arrestato (…). Durante il tempo trascorso non ha dato luogo ad altri rimarchi.”

Foto: nota della R.Prefettura di Foggia che riporta la relazione della Questura di Milano sull’arresto di Michele Gifuni; Fonte: Archivi CPC (vedi sopra)

Nonostante questi labili elementi, viene avviato il sistema di controlli e di vigilanza da parte della polizia e degli altri organismi dello Stato. Varie richieste di informazioni tra la Regia Prefettura di Foggia, il Ministero dell’Interno, il Consolato Generale d’Italia di Chicago e quello di New York si intrecciano senza risultato fino al 12 gennaio 1937, quando una nota della Regia Prefettura di Foggia, intercettando una lettera inviata al fratello, fornisce l’indirizzo di Michele Gifuni che nel frattempo si era stabilito in New York.

A seguito di questa indicazione, il Consolato Generale d’Italia a New York, il 5 marzo 1937, comunica che “(…) il nominato Gifuni Michele è stato rintracciato all’indirizzo segnalato (…) e dagli accertamenti effettuati è risultato che conduce vita ritiratissima a causa anche delle cattive condizioni di salute e che la sua condotta morale e politica non dà luogo a rimarchi.”

Foto: (a sin) nota della R.Prefettura di Foggia, (a dx) nota del Consolato Generale d’Italia a New York; Fonte: Archivi CPC (vedi sopra)

E’ lo stesso Michele Gifuni che in una lettera al Console Generale d’Italia, il 18 marzo 1937, rigetta con forza ogni accusa di essere comunista e di nutrire sentimenti sovversivi, giustificando l’arresto avvenuto nel  1932 con il fatto che essa “(…) fu occasionata dal precedente arresto del confinato politico Rosner Eugenio, col quale io convivevo per esclusive ragioni familiari ed economiche – non essendo affatto al corrente – come ebbi allora a dimostrare di qualsiasi attività antinazionale che lo stesso avrebbe svolta e per la quale egli venne difatti condannato dal Tribunale Speciale.” Nella lettera Michele Gifuni non manca di dichiararsi preoccupato per le conseguenze che l’ingiusta definizione di comunista a lui attribuita, possa procurare danno ai suoi familiari residenti in Lucera.

Foto: lettera di Michele Gifuni al Console Generale d’Italia a New York; Fonte: Archivi CPC (vedi sopra)

Tuttavia, una nota del Consolato Generale d’Italia a New York del 23 settembre 1939, smentisce, almeno in parte, questa posizione. Infatti nella nota è riportato che “(…) dagli ulteriori accertamenti effettuati, è risultato che in varie occasioni (Michele Gifuni, n.d.r.) ha professato idee avverse al Regime. Attualmente si tiene in disparte e non svolge attiva propaganda.”

Foto: (a sin) nota del Consolato Generale d’Italia a New York, (a dx) nota della R.Prefettura di Foggia; Fonte: Archivi CPC (vedi sopra)

Una ultima nota della Regia Prefettura di Foggia del 26 gennaio 1943, comunica che “(…) da circa tre anni non dà più notizie di se al fratello residente a Lucera.” Michele Gifuni non risulta mai cancellato dal novero dei sovversivi.

Fonte: ns.elaborazioni sulla base della documentazione presente nel fascicolo del CPC e consultabile presso l’Archivio dell’ANPI provinciale di Foggia