data di nascita 1874
luogo di nascita Monteleone Di Puglia, Foggia, Puglia, Italia
luogo di residenza Monteleone Di Puglia, Foggia, Puglia, Italia
condizione/mestiere/professione scrivano
annotazioni riportate sul fascicolo radiato
Fonte: Archivi CPC, Unità archivistica: busta 4536, estremi cronologici 1902-1912, nel fascicolo è presente scheda biografica
Salino Pasquale Francesco Paolo
di Luigi e di Andriglisani Giulia
nato a Monteleone di Puglia il 23 giugno 1874
scrivano, disoccupato
Una prima relazione su Pasquale Salino ci è fornita dalla Nota Biografica stilata dalla Prefettura di Avellino (provincia nella quale all’epoca ricadeva il comune di Monteleone, n.d.r.) il 5 settembre 1902. In questa relazione Pasquale Salino è descritto “Di indole leggera e di carattere piuttosto permaloso. Di mediocre educazione. Di intelligenza ottusa e di poca cultura.(…) Non lavora perché dedito piuttosto all’ozio e ai vizi.”
Prosegue ulteriormente: “Quantunque vuolsi sia capace prendere parte alle sette sovversive, pure non risulta essere iscritto ad alcun partito né ha appartenuto in precedenza a nessun partito. Non risulta abbia influenza nei partiti sovversivi.”
Sempre secondo la stessa relazione, Pasquale Salino era brevemente emigrato a New York. Anche durante il breve periodo trascorso all’estero, non risulta “(…) che abbia colà riportato condanne, né che sia stato espulso. Non risulta abbia appartenuto ad associazione sovversive di mutuo soccorso o di altro genere, né vi appartiene.” Anche al suo rientro in Italia, conclude la nota, “Non ha mai preso parte a manifestazioni di partito (…) né in occasione di anniversari, commemorazioni, riunioni, assembramenti e dimostrazioni.”
Fonte: ns.elaborazioni sulla base della documentazione presente nel fascicolo del CPC e consultabile presso l’Archivio dell’ANPI provinciale di Foggia


Foto: nota biografica della Prefettura di Avellino su Pasquale Salino; Fonte: Archivi CPC (vedi sopra), le foto sono state gentilmente fornite da Giovanni Campese, sindaco di Monteleone di Puglia
Lunghe e appassionate lettere scrive Pasquale Salino, insieme al suo compaesano Rocco Trombetta (vedi alla voce Trombetta Rocco nella categoria Casellario Politico Centrale, n.d.r.) alle autorità di Pubblica Sicurezza, al Ministero dell’Interno e persino a Sua Maestà il Re d’Italia Vittorio Emanuele III (quest’ultima in data 29/12/1910), al fine di far cessare i continui controlli a suo carico, rifiutando egli la qualifica di anarchico. Il particolare si lamenta del fatto che “(…) le Autorità ci danno tali molestie piuttosto gravi e ci arrecano dei danni incalcolabili.” Lamentandosi di essere costantemente pedinato riferisce che “(…) recatosi a Milano per impiegarsi, dovette allontanarsi da quella città perché la Pubblica Sicurezza lo perseguitava.” Secondo quanto afferma Pasquale Salino l’accusa di essere un anarchico “(…) fu causata da un cattivo scherzo fatto con ricorso anonimo da alcuni immigrati in America.”
In una successiva nota della stessa Prefettura di Avellino del 23 aprile 1912, una delle tante relazioni trimestrale della polizia, si afferma che la segnalazione di Pasquale Salino come anarchico era priva di fondamento ed era avvenuta “per rancori personali”, che il comportamento di Pasquale Salino risultava “sempre devoto e attaccato alle istituzioni che ci reggono” e quindi di ritenere superfluo ogni ulteriore sorveglianza proponendone la cancellazione dallo schedario dei sovversivi.
Pasquale Salino venne dunque radiato dal novero dei sovversivi, anche se nel fascicolo personale presso il Casellario Politico Centrale non è conservata copia del provvedimento relativo.
Fonte: ns.elaborazioni sulla base della documentazione presente nel fascicolo del CPC e consultabile presso l’Archivio dell’ANPI provinciale di Foggia
