Nato il: | 1905 mag. 7 |
Comune: | Trinitapoli |
Provincia: | Foggia |
Nazione: | Italia |
Attività partigiana | |
Nome di battaglia: | Picco |
Formazione: | 2° Brigata Garibaldi, dal 1945 apr. 1 al 1945 apr. 30 |
Grado: | Partigiano, dal 1945 apr. 1 al 1945 apr. 30 |
Qualifica riconosciuta: | Caduto |
Eventi: | Caduto, Caduto In Combattimento, 1945-04-30, |
Fonte: ICAR – Istituto Centrale per gli Archivi – DGA (Direzione Generale Archivi) – I Partigiani d’Italia
Piccoli Giuseppe (Picco) nato a Trinitapoli il 7 maggio 1905
Ultima residenza conosciuta: Genova
Qualifica: Partigiano (Caduto in Combattimento il 30/4/1945 a Santhià, Vercelli)
2a Brigata Garibaldi
Periodo attività: dal 1/4/1945 al 30/4/1945
Giuseppe Piccoli, “Picco” oppure “Pino”, nato il 7 maggio 1905 a Trinitapoli (Fg), residente a Genova; aveva aderito alla Resistenza il 1 aprile 1945 nelle file della 2a brigata “Garibaldi”; morì a Santhià, insieme al figlio, nella strage operata dalla Wehrmacht il 30 aprile 19451. (Citato in Nota in Anello Poma, Gianni Perona, La Resistenza nel Biellese, Parma, Guanda, 1972, pag.424)

Foto: Giuseppe e Pasquale Piccoli; Fonte: Insmli
All’origine dei fatti di Santhià vi fu l’ordine di iniziare la ritirata pervenuto il 24 aprile al 75o
Corpo d’armata, di cui facevano parte la XXXIV divisione Brandenburg e la V divisione Gebirgsjager tedesche, oltre a vari reparti della Rsi, al comando del generale Hans Schlemmer. In particolare il comando della V divisione, in sintonia con il comando del Corpo d’armata, nel pomeriggio del 28 aprile stabilì di creare uno sbarramento difensivo lungo il torrente Elvo sulla linea Salussola-Santhià, al fine di consentire il raggruppamento del Corpo d’armata nella zona a sud di Ivrea. La sera del 28 a Tronzano il comando partigiano di zona e i comandi tedeschi concordarono una tregua. Il giorno dopo, verso le h. 23 un battaglione del reggimento 100, comandato dal colonnello Ernst, giunse verso le h.23 a Cavaglià, dove si trovavano partigiani garibaldini e GL. Secondo alcune fonti uno sfollato sparò dalla locanda Firmino contro i tedeschi, innescando la loro reazione che causò la morte di 10 uomini, vari arresti, la demolizione parziale del municipio dove erano state trovate armi partigiane. La stessa sera del 29, intorno alle h. 23 entrò in Santhià un’altra colonna tedesca, proveniente da Tronzano, che senza alcuna causa apparente seminò il terrore uccidendo partigiani e civili in città la sera stessa, proseguendo l’opera il giorno dopo in alcune cascine in cui si erano radunati i partigiani della 75^ e della 2^ brigata Garibaldi che avevano abbandonato la città alla notizia dell’arrivo dei tedeschi, fucilando, prendendo ostaggi, incendiando stalle, prima di ritirarsi. L’ultimo episodio riguarda la fucilazione di un partigiano della sap “Boero”, riconosciuto come tale
da alcuni feriti tedeschi che si trovavano a Santhià prima dell’arrivo della colonna, ricoverati presso le scuole elementari adibite provvisoriamente a ospedale. Il 2 maggio 1945 a Biella, presso l’albergo Principi, fu firmata la resa del 75° Corpo d’armata. Lo stesso giorno furono uccisi dai partigiani tre soldati tedeschi catturati nei dintorni di Santhià; un quarto milite, che aveva cercato di fuggire, fu linciato dalla folla.
Fonte: Enrico Pagano (compilatore), Episodio di Santhià, 29.04-01.05.1945