Stame Ugo Nicola

Nato il:1908 gen. 8
Comune:Foggia
Provincia:Foggia
Regione:Puglia
Nazione:Italia
Attività partigiana
Formazione:C.L.N., dal 1943 set. 8 al 1944 mar. 24
Grado:Gregario – Commissario
Qualifica riconosciuta:Partigiano Combattente
Eventi:Attività partigiana, ; Caduto,

Fonte: ICAR – Istituto Centrale per gli Archivi – DGA (Direzione Generale Archivi) – I Partigiani d’Italia

Stame Nicola nato a: Foggia il: 8 gennaio 1908

Qualifica: Partigiano combattente (Caduto, Fucilato alle Fosse Ardeatine il 24/3/1944)

Formazione: Bandiera Rossa

Periodo attività: dal 8/9/1943 al 24/3/1944

Zona operazioni: Lazio

Grado conseguito: Capitano

Allegati: Fototessera

Fonte: ANPI – Comitato Provinciale Roma

Foto: Ritratto di Ugo Nicola Stame. Fonte: ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Nicola Ugo Stame (Foggia, 8 gennaio 1908 – Roma, 24 marzo 1944) è stato un partigiano e tenore italiano, vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

Sin da giovane, invogliato da amici e parenti, che riconoscono le sue qualità canore, inizia la sua carriera artistica di tenore lirico, trasferendosi a Roma ed esibendosi al Teatro dell’Opera in brani tratti da “il Trovatore” di Giuseppe Verdi; dal terzo atto di tale opera è tratta l’unica testimonianza della carriera artistica di Nicola Stame, una rara registrazione in cui il tenore partigiano interpreta “Ah sì, ben mio, coll’essere”. In Via dei Volsci, nella zona di San Lorenzo, una targa posta dai suoi compagni ricorda la casa in cui abitò prima di entrare in clandestinità. Ed è da giovane che comincia a manifestare il suo antifascismo non aderendo al PNF (Partito Nazionale Fascista) e già per questo viene arrestato dalla Polizia nel 1939 proprio al “Teatro dell’Opera” mentre sta provando la “Turandot” di Giacomo Puccini e, in seguito, dopo 4 mesi di prigione, viene segnalato come Sorvegliato Speciale. Durante la seconda guerra mondiale diviene Sergente Maggiore della Regia Aeronautica e, dopo l’armistizio dell’8 settembre, anziché continuare la carriera di tenore e fuggire negli USA (dove era già in programma una tournée), decide di rimanere nella Capitale, arruolandosi nel gruppo clandestino di Resistenza “Movimento Comunista d’Italia-Bandiera Rossa”. Il 24 gennaio 1944 viene arrestato, condotto in via Tasso, torturato e condannato dal Tribunale Speciale Tedesco al carcere duro in Germania (condanna respinta dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring), quindi viene trasferito al carcere di Regina Coeli. Qui viene prelevato per essere ucciso alle Fosse Ardeatine assieme ad altri 334 uomini il 24 marzo 1944. Assieme a quello di altre 37 vittime dell’eccidio, il suo corpo rimase orrendamente decapitato dal colpo di arma da fuoco esploso dalla S.S. che lo uccise, come verificato al momento del recupero dei resti, dopo la liberazione di Roma. Negli anni sessanta gli viene dedicata una via nel quartiere Spinaceto, a Roma. Nel 1997 l’amministrazione Comunale di Foggia gli intitola una via nel Rione Martucci, Vico Ugo Stame. Nel marzo 2018, il sindaco di Foggia depostava una corona d’alloro davanti al cippo dedicato alla sua memoria. Dal marzo 2007 la figlia del caduto, Rosetta Stame, rimasta orfana del padre all’età di sei anni, è stata acclamata quale presidente dell’ANFIM (Associazione Nazionale tra le Famiglie Italiane dei Martiri Caduti per la Libertà della Patria), subentrando allo scomparso Giovanni Gigliozzi, rimasto alla guida dell’associazione per trent’anni.


Foto: Memoria del tenore Nicola Ugo Stame sul fianco del Teatro dell’Opera (Roma) dove subì il primo arresto nel 1939.

Fonte: Wikipedia, Nicola Ugo Stame

(…) A settant’anni dalla Liberazione, Saracino prova a rimettere ordine e a ricostruire le vicende del tenore, sconosciute sino a qualche decennio fa. È stata la tenacia di un cugino dell’artista, Mario Napolitano, che ha permesso ai riflettori di riaccendersi su Nicola Stame, cui la città natale ha dedicato un cippo commemorativo a Piazzale Italia e una strada, oltre all’Auditorium del Conservatorio «Umberto Giordano» di Foggia e l’orchestra musicale dell’istituto «Carolina Poerio». «La vicenda di Stame è una delle tante piccole storie di eroismo che hanno fatto la Storia con la lettera maiuscola» commenta Saracino che con questo libro, uscito appena qualche giorno fa, ha provato a ibridare il genere storico con uno stile romanzato. La vicenda di Stame, ricostruita nel corso di ricerche durate una decina d’anni, è davvero avvincente: oltre ad essere un cantante lirico tra i più apprezzati all’epoca – con un «Do» di petto di grande potenza e durata – è stato anche aviatore (insignito con alcune onorificenze) e partigiano del Movimento Comunisti d’Italia. Le ricerche hanno toccato Roma, teatro delle principali vicende che hanno ricordato Stame, dove una targa in via Torino al Teatro dell’Opera ricorda l’artista, la Spagna e l’Argentina dove si sarebbe rifugiato per alcuni anni, dopo aver lasciato Foggia. «Stame è rimasto sempre fedele e coerente con le sue idee – spiega Saracino –. Scelse di non avere la tessera del partito fascista e per questo venne segnalato, tenuto in carcere per tre mesi, e successivamente tenuto sempre sotto stretta sorveglianza. Questo non gli impedì di proseguire la sua attività di partigiano». Dopo alcune rocambolesche vicende, venne arrestato nel gennaio 1944, e passò per le famigerate stanze di via Tasso, dove le SS torturavano gli antifascisti, per poi finire al carcere di Regina Coeli. Ogni sera, nella sua cella, cantava arie d’ope – ra per infondere coraggio ai compagni di prigionia. Tra questi, un giorno, capitò anche un giovane trasteverino, che a sua volta sarebbe divenuto cantante, uno dei più famosi della musica leggera italiana, Claudio Villa, allora diciassettenne che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie e delle sue convinzioni politiche, dichiaratamente di sinistra. «Il resto è storia nota – conclude – con il rastrellamento di 335 persone operato alle Fosse Ardeatine, tra cui proprio Stame». Addosso all’eroe foggiano furono trovati un crocifisso, uno strumento per accordare il «la» e un bocchino per le sigarette.

Foto: Ritratto di Ugo Nicola Stame

Fonte: Enza Moscaritolo, Nicola Ugo Stame il tenore-partigiano morto alle Fosse Ardeatine, La Gazzetta del Mezzogiorno, 27 aprile 2015.

Foto: Cippo al partigiano Nicola Ugo Stame in Piazzale Italia a Foggia. Fonte: Pietre della memoria
  • Sulla vita di Ugo Nicola Stame, il libro di Lello Saracino, Il tenore partigiano. Nicola Stame: il canto, la resistenza, la morte alle fosse ardeatine, Edizioni Alegre, Roma, 2015 (Vedi alla Sezione: Materiali resistenti, n.d.r.)
  • Accenni alla vita di Ugo Nicola Stame in Raffaele de Seneen, Romeo Brescia, Figli sconosciuti/il contributo dei foggiani alla resistenza, (versione PDF). (Vedi alla Sezione: Materiali resistenti, n.d.r.)
  • Video: TeleBlu, In ricordo di Nicola Stame
  • Video: Associazione Cotogni, Parlando di Nicola Ugo Stame tenore partigiano
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