di Luigi e di Sibilia Maria
nato a Conversano (Bari) il 21 agosto 1902
Vincitore del concorso a direttore della Biblioteca “Minuziano” di San Severo, era stato costretto ad abbandonare l’incarico dopo appena un anno, a causa della sua “indifferenza” al fascismo.
Vincitore del concorso a cattedra del dicembre 1932, assunse servizio di ruolo al Ginnasio inferiore del Liceo Classico Lanza nell’anno scolastico 1934-35.

Foto: Oronzo Marangelli all’Istituto “Lanza” di Foggia; Fonte: la foto è stata gentilmente fornita dal figlio Luigi Pietro Marangelli, per sua gentile concessione
Docente di latino e storia al corso superiore del Regio Istituto Magistrale di Foggia, a seguito di una ispezione ministeriale del maggio 1939, voluta dal preside di quella scuola, venne trasferito a Benevento.
La vicenda di Marangelli è significativa della sorte toccata a chi, in una posizione di “prestigio intellettuale” non volle avallare la pseudo pedagogia inneggiante al motto “libro e moschetto”. Non bastarono le sue pregevoli pubblicazioni, né i titoli culturali attestati dalla vincita di pubblici concorsi, a salvarlo dall’attenzione di due presidi zelanti e di un ispettore ministeriale che trovò sul suo cammino: da Foggia venne trasferito con effetto immediato in una scuola di Benevento, “restituito al grado inferiore”. Per poter tornare in Puglia (precisamente a Conversano, sua città di origine), Marangelli fu costretto a rifare il concorso pubblico per le scuole superiori. Per fortuna, risultò primo nella graduatoria nazionale. Spiazzò, con l’attestazione indiscutibile delle sue capacità culturali e didattiche, quei presidi che lo avevano fatto oggetto di note di censura risibili, e lo avevano sottoposto ad una visita ispettiva “kafkiana”, determinandone l’ingiusto allontanamento dal “Poerio” e dalla città.
L’allontanamento di Marangelli da Foggia comportò, senza dubbio, un impoverimento culturale per la città: era un elemento di spicco sia per il suo spirito critico sia per le sue poliedriche attività, che spaziavano dalla paleografia, alla narrativa, alla storiografia, non trascurando mai la politica, intesa nel suo senso classico, “puro”.
Storico e paleografo di valore apprezzato dal Kher (paleografo e diplomatista tedesco, n.d.r.) scoprì e trascrisse moltissime pergamene a Conversano, Foggia, San Severo, Bovino, Troia e Benevento. Straordinario fu l’impegno socio-politico-culturale che profuse nella sua città natale, Conversano. Alla caduta del fascismo, dal 1943 al 1954, si impegnò nella difesa degli “ultimi”, raccogliendo l’eredità politica di Giuseppe Di Vagno, assassinato dai fascisti nel 1921.
Oronzo Marangelli muore il 15 gennaio 1962
Fonte: ns. elaborazioni dal volume di Maria Teresa Rauzino, Il Regio Liceo Lanza, dalle scuole pie agli anni del regime
Bibliografia:
Oronzo Marangelli, Scritti scelti, a cent’anni dalla nascita, a cura di Luigi Pietro Marangelli, Claudio Grenzi Editore, Foggia, 2002
Oronzo Marangelli, Sogno di una società di eguali: l’incompiuta, a cura di Luigi Pietro Marangelli, Edizioni del Rosone, Foggia 2002
Teresa Maria Rauzino, Il Regio Liceo Lanza, dalle scuole pie agli anni del regime, Parnaso, Foggia, 2002, pagg. 209-224
Vito Antonio Leuzzi, Dalle aule la storia di Foggia, in La Gazzetta del Mezzogiorno, 02/04/2005